giovedì 30 agosto 2007

Stella


Stella sorrideva
D’innocenza
Camminando e danzando
A piedi nudi sulla purezza.



Stella viveva
Senza malizia
La sua ingenuità dovuta

Solo all’inesperta infanzia.



Ora stella conosce
Il cupo colore
Della violenza e dei lividi
Di un maledetto senza cuore.




Ora stella piange
Lacrime di candore
Genuflessa a testa bassa
E crede solo nel dolore.




Il suo ladro di sorrisi
E di dolce verginità
Ha ucciso i suoi luminosi occhi,
rarissime perle di tenera età.





Stella è tutti i bambini di questo mondo che hanno subito violenze sessuali.
I bambini non meritano questo...
Lasciateli vivere, lasciateli crescere, lasciateli giocare...
lasciateli sognare...

Pensiero per Puerta

Tante parole sono già state dette. Qualsiasi cosa dica, sarebbe superflua. Voglio comunque dedicargli un piccolo spazio nel mio blog, un pensiero, nella speranza che staavolta non ci si dimentichi un errore commesso già troppe volte.

Addio Antonio... veglia sempre sull'angelo che sta per venire a questo mondo come tuo figlio.


mercoledì 29 agosto 2007

Per Roberta...

Rory, copio e incollo qui l'e-mail che mi hai mandato.
Io ti sono vicina... Ti voglio bene... Sii forte piccolina mia.

ALESSIO CARTA.15 ANNI. UN GIOVANE RAGAZZO DI CAGLIARI CON TUTTA UNA VITA DAVANTI.UN MOTORINO HA SEGNATO LA SUA CONDANNA A MORTE NELLA NOTTE TRA MERCOLEDì 22 E GIOVEDì 23 AGOSTO 2007.UN RAGAZZO SPLENDIDO KE RIMARRà SEMPRE NEI KUORI DELLA MADRE ANNA RITA, DELLA RAGAZZA ROBERTA E DI TUTTI GLI AMICI.VEGLIA SU DI NOI. FALLO GIRARE....
questa è solo parte di una storia vera, della mia storia.
Una storia importante ke non dimentikerò mai.
Si rigirò nel letto prima di riuscire a prendere sonno. Improvvisamente fu colto nel sonno da un altro incubo, ma più realistico di tutti gli altri. Sentiva suonare il telefono senza interruzione e lui non lo raggiungeva, non ce la faceva a rispondere. Aprì gli occhi e , incredulo, si accorse che l’incubo che continuava a tormentarlo era diventato realtà. Il suono del telefono gli martellò il cervello. Sobbalzò un’ultima volta e si svegliò completamente , riuscendo a leggere l’ora: erano le quattro e ventisette. Sentì un groppo alla gola e una fitta fortissima alla bocca dello stomaco mentre il cuore iniziò a battergli talmente forte da venire fuori dal petto. Finalmente realizzò. Il telefono stava suonando veramente. Si vide passare davanti tutti i momenti felici trascorsi con Lisa. Rispondere a quella chiamata voleva dire tutto per lui, avrebbe potuto cambiare la sua vita, avrebbe significato conoscere il suo futuro. Il suo destino era tutto legato a quella telefonata. Finalmente si decise a rispondere; gli tremavano le mani, che sentiva fredde e insensibili. Il momento decisivo era giunto: di lì non si tornava più indietro. Portò lentissimamente il telefono all’orecchio e non pronunciò verbo. Dopo qualche interminabile attimo, si decise a parlare.
"Pronto?"
"Pronto…."Sentì una voce maschile incrinata dall’emozione.
"Sono il padre di Elisa…" Disse confusamente l’uomo.
"Pronto, dimmi cos’è successo!" fece nervoso Matte, carico di ansia e di incertezza, mezzo disperato, quasi urlando.
"Ti volevo dire che…" quell’istante prima delle ultima decisive parole, fu interminabile. Matte non sapeva perché l’uomo piangesse. Poi la voce esplose:
"Si è risvegliata dal coma!!!" gridò finalmente urlando come un pazzo. Matte capì che il pianto di quell’uomo era un pianto di gioia pura, pura e semplice gioia, proprio come la sua.
The end-- tratto dal mio libro Orfani di vita...
Questo è solo un altro pezzo di mondo, solo un altro frammento di vita… sono una ragazza… ho 16 anni e questa storia fa ormai parte di me.
La vita può cambiare in un soffio; le cose cambiano e tu non te ne accorgi,e ti ritrovi ad affrontare un altro capitolo di vita…
Vedete… è difficile trovare persone giuste che ti rendano felice la vita. Ho trovato alcune di queste persone… non sono tante, è vero, ma mi fido di loro… so che mi vogliono bene, so che non mi abbandoneranno come è già successo in passato..
Il dolore, l'amarezza, la delusione sono cose soggettive.. basta solo che da quella sofferenza non se ne generi altra all'infinito.. una persona che sa volerti bene veramente sa fermare anche il dolore che ti provoca…
Tante persone hanno incrociato il mio cammino: alcune non hanno saputo apprezzarmi a fondo, altre mi hanno lasciato, altre sono sparite nel vento e nella notte…Poche sono rimaste e rimarranno sempre con me.
Ricordate… La vita è come una corsa in moto: nessuno sa quanta benzina abbia messo il vostro destino nel serbatoio. Ma che voi abbiate il pieno o poche gocce di benzina, poco importa: l’importante è andare al massimo fino all’ultima goccia.

Molte persone sono rimaste a bocca asciutta dalla fine del libro, così un semplice "si è risvegliata"; nessuno sapeva come stessero andando poi le cose tra loro.. Saranno tornati assieme ? Si saranno lasciati o cosa sarà successo?!
Passò molto tempo dall 'incidente. I due non si rimisero assieme ma cmq continuarono a vedersi molto molto spesso. Indivisibili.
Ancora una volta tra loro si mise in mezzo questo fottuto destino...
La situazione si era complicata un po' visto il traferimento di città di lei.Non si vedevano più tutti i giorni come prima. Fin a un po' di tempo fa lui ogni tanto andava a prenderla a scuola, stavano un po' assieme e poi l'accompagnava alla fermata del pullman.Altre volte uscivano la sera, insomma, la possibilità di vedersi non mancava mai.Era da una decina di giorni ke Ale &Lisa non si vedevano.
Durante la loro ultima uscita si misero d'accordo per festeggiare assieme il compleanno di Lisa... Dal giorno però si sentirono poco... . poi dal 22 agosto lui sparì. Non rispose a nessun messaggio.
Il 23 la madre di Lisa disse alla figlia di aver ricevuto un messaggio da un certo Alessio o Alessandro;ma lei, con la fretta di uscire non ci fece caso più di tanto....
Il tempo passava e lui non si faceva sentire.. Possibile ke fosse sparito così?! Non mancava mai una promessa.Lisa si arrabbiò tantissimo con lui. Sapeva quanto ci teneva e lui non si era minimamente fatto vedere o sentire.
Un'afosa sera di agosto sentì una loro amica; questa le kiese se avesse saputo la brutta notizia. Lisa disse di no. Kissà cosa era successo..
"Hai saputo dell'incidente avvenuto qualke giorno fa in viale monastir in cui un ragazzo in motorino si è scontrato contro una makkina ed è in coma?"
"No, non ho sentito nulla.MA perkè me lo stai dicendo?"
"è in coma con trauma cranico.anzi era. "
"Ma ki è? Sara rispondi subito. Non farmi stare così. Lo conosco.Perchè era?Come sta"
"Si Lisa, lo conosci, fin troppo bene.è Alessio Carta."
"Si è ripreso? come sta?"
"No , Lisa, ALESSIO E' MORTO."
Un centinaio di visi passarono nella mente di Lisa, ma mai e poi mai si aspettava quello di Ale.
NO.NO. NO. Non può essere . Non può essere morto!!!Non deve!!!!!!!!!Lisa si alzò dalla pankina, sbattendo tutto, borse , telefono, e intanto tutti a guardarla senza sapere cosa fosse successo. Tentò di spiegare tra le mille lacrime , i tanti singhiozzi, quello ke fosse successo.
Pianto .Lacrime... Viso dolce. Viso bagnato. L'orfana di vita ke era stata lei, immobile su un letto d'ospedale, aveva trovato la forza di lottare grazie all'amore di Ale, con lui ne era venuta fuori, con lui aveva ritrovato la voglia di vivere.
Lei. Non aveva potuto fare nulla per lui. Nessuno aveva trovato il coraggio di dirglielo. Tutti sapevano lo stretto rapporto ke c'era tra loro. Avevano paura per come lei l'avrebbe presa..
Alla fine Sara si fece coraggio e glielo disse.
E Lis era incazzata a morte perchè lui non era venuto alla festa o comunque non si era fatto sentire minimanente.Certo, era in un letto d'ospedale in fin di vita!!!
Lui non poteva perchè, perchè era in un letto d'ospedale, in coma.
Basta usare i nomi che scelse lui per questa storia, vista l'imminente pubblicazione... : Matte e Lisa. I veri nomi sono:Alessio & Roberta.IO E LUI.Basta maschere.Basta. Questa è la nostra storia. Due ragazzi, due cuori, ke battono all'unisono.Battevano.
Nel mentre ke torno a casa in lacrime, sconvolta accompagnata da Giorgia, Sara mi dice ke le ha detto non mi ricordo ki, mi sembra il cugino di ale, ke io sn l'ultima xsna ke Ale ha sentito...
E IO NON HO RISPOSTO!!!! il messaggio arrivò al cell di mia madre e me lo disse ma non ci feci caso più di tanto.
Stanotte l'ho riletto... le lacrime ancora non si sono placate.
"Non sono bravo con le parole.. anke se mai ti ho kiesto di star cn me in qst 2 anni ke c conosciamo, è stato cm se lo fossimo piccola. Ci siamo sempre aiutati. Sempre vicini. kmq,.... stiamo assieme domani?c ho pensat tanto e voglio ke tu sia la mia ragazza. sarebbe la fine del mondo e sarebbe x sempre. la mia vita era vuota prima ke ti conoscessi.ora e solo ora posso capire qnt sia stata importante qll sera ke ti conobbi in palestra. vedrai ro sarà un comple indimenticabile. passalo con me. ho tnt sorprese x te... TI VOGLIO.ORA E PER SEMPRE".
2 giorni sono ormai passati dalla sua morte. e le mie lacrime non sono ancora cessate, non ho ancora trovato il coraggio di passare in quella dannata strada, ma fra poco putroppo ci dovrò passare ogni santo giorno per andare a scuola.
Forse l'unica cosa ke non riuscirò mai a fare, sarà trovare il coraggio di recarmi il quel cimitero.
ALE, ANGELO MIO, SEI L'UNICA PERSONA KE IO ABBIA AMATO FINORA.
PECCATO KE ME NE SIA ACCORTA SOLO ADESSO,ORA CHE TU NON CI SEI TU PIU'.
Orfani di vita.

martedì 28 agosto 2007

Volevo solo renderti felice...

Una persona che ultimamente mi sta venendo a trovare spesso sul blog (e mi fa molto piacere :P ) ha risposto a un mio post con questa frase:
"Volevo solo renderti felice".
Mi ha fatto riflettere molto.
Infondo ogni persona, quando si innamora, ha l'unico desiderio di rendere felice la persona amata, e ha l'evanescente certezza di poterlo fare, e di sapere come fare.
In fondo, basterebbe solo che Lui e Lei si lasciasse amare: l'innamorato/a, poi, provederebbe a far di tutto pur di veder felice l'amato/a, e così facendo riuscirebbe anche a farsi ricambiare, in qualche modo, con un altro pò d'amore.
Ma talvolta l'amore è tanto cieco, quanto egoista:
spesso non riusciamo a capire che l'unico modo per rendere felice una persona è dimentacarla, e altrettanto spesso la luce effimera di una persona di cui pensiamo di essere innamorati, ci chiude gli occhi davanti al Vero Amore che, magari, è proprio affianco a noi.
Ma l'amore, vero o fitizio che sia, non si arrende davanti a niente, ed è giusto che così sia.
Infondo, lamore non è amore, se varia alla prima variazione.
E se anche ciò che crediamo essere vero amore si rivelaa un inganno, non dobbiamo disperare: trattasi sempre di un esperienza importante, trattasi sempre di emozioni stupende che abbiamo avuto la fortuna di vivere, perchè l'Amore, vero fitizio che sia, ci rende liberi, di sognare,di piangere, di gioire... di vivere.


Non abbiate mai paura di amare... sarebbe come aver paura di vivere...
E non abbiate paura di donare tutto il cuore al fine di rendere felice una persona... perchè ciò renderà felici anche voi.

lunedì 27 agosto 2007

Se è vero che ci sei...

TI AMO

Ti amo, ti amo.
Ti ho amato sempre
e sempre ti amerò.

I miei occhi
ti cercano,
la mia mente
ti pensa,
il mio corpo
ti reclama,
il mio cuore
ti desidera.

Il mio mondo
sei tu.
Sto provando qualcosa
Che non ho provato mai,
ho bisogno di te,
tutto è per te,
tutto ruota intorno a te
e in funzione di te.

Amore mio,
quel che farei per te
lo sa solo Dio,
perché ti amo,
non smetterò mai
di dirtelo.

Ti amo.

Ho bisogno di dolcezza, ho bisogno della tenerezza che solo tu sai darmi...

domenica 26 agosto 2007

Chiudi gli occhi...

Apri il cuore...

Ascolta la musica...

Pensa al volo di una fata...




lunedì 20 agosto 2007

Sussurrato in un sogno

Al mio cuore
Ho affidato un sogno
Che come un seme
Germoglierà.
Presto avrò dei fiori,
presto avrò dei frutti.
Il mio sogno si avvererà.
Me l’ha sussurrato
Uno Gnomo in sogno.

È finito il tempo
dei sospiri.
Le lacrime
Che bagneranno
Il mio viso avranno
Un nuovo sapore.
Il sorriso tornerà.
Me l’ha sussurrato
Un’Ondina in sogno.

Il mio cuore attenderà
Fino al suo ultimo battito.
Saranno giorni felici,
sarà festa dall’alba al tramonto,
sarà gioia dal tramonto all’alba.
Sarà tutto quello che ho sempre desiderato.
Me l’ha sussurrato
Una Salamandra in sogno.

Ma dovrò avere pazienza,
dovrò essere forte,
dovrò crederci ogni istante.
E ci crederò.
Mi nutrirò della mia fede,
qualsiasi cosa accada
non mi arrenderò.
Me l’ha sussurrato
Una Silfide in sogno.

Me l’ha sussurrato
La Natura
in sogno.

domenica 19 agosto 2007

Titty

Queste parole vengono dal più profondo del cuore. Non le cerco, vengono spontanee alla mente ogni volta che ricordo i mille sorrisi che mi ha regalato:

Oggi è il compleanno di una delle persone più vere e oneste che questo mondo possa darci.
E in questo momento, a vent'anni dalla sua nascita, ringrazio di avere la fortuna d'averla accanto, e prego affinchè la vita le dia tutta la felicità e la serenità che meriti.
Mille auguri di tutto cuore Titty, ti voglio un bene dell'anima, e non smettero mai di volertene.
Grazie d'esistere.

Quasi due anni fa una donna, Sara, ha deciso di rivolgersi a noi scout di Flumini per chiederci aiuto per suo figlio. Francesco, un bellissimo bambino che ora ha tre anni, aveva un grosso handicap psico-fisico: non era in grado di muovere le gambe, aveva poco controllo sulle braccia e sulle mani, poca sensibilità in tutto il corpo (in alcuni punti ancora meno che in altri), grandi problemi di cognizione visiva, un vocabolario ridottissimo, ed era incapace di formulare le frasi più semplici. Non conosceva neppure il significato delle parole Tu e Io.

Sara ci ha parlato di una terapia particolare, da attuare per cinque giorni a settimana, purtroppo non riconosciuta dai medici locali, che consiste in un programma di esercizi che si avvale delle ricerche svolte dal Dottor Carl H. Decalato di Philadelphia, che per anni si è occupato del problema della disabilità, sperimentando programmi di terapie personalizzati per bambini con problemi neurologici. Quando s’interrompe lo sviluppo neurologico (come succede nell’individuo cerebroleso) il programma prevede un intervento che inizia nel punto in cui è avvenuta l’interruzione, in modo da favorire la ripresa dello sviluppo stesso. Gli esercizi del programma non sono altro che serie di stimolazioni sia fisiche che mentali volte al tentativo di far recuperare almeno parzialmente a Francesco (che per tutti noi ormai è Franceschino) quelle facoltà sensoriali, motorie, di comunicazione e di cognizione che in altro modo non potrebbe avere, a causa della sua patologia.

Sara ci spiegò che la terapia sarebbe stata semplice e facilmente attuabile, non avrebbe richiesto attrezzature particolari, ma sarebbero stati necessari solo oggetti che si tengono generalmente in casa, come asciugamani e bottiglie, e sarebbe potuta essere applicata anche da personale non qualificato. Il supporto professionale sarebbe stato presente, ma nella semplice misura di collaborazione e guida dei genitori e volontari nel percorso riabilitativo.

Il nostro compito, qualora avessimo accettato di collaborare, consisteva nell’andare a turno (uno o due per volta) ad aiutare i genitori a praticare la terapia sul bambino.

Ciò che di negativo aveva la terapia era la fatica e la stanchezza che avrebbe dovuto sopportare Franceschino e che inevitabilmente si sarebbero ripercosse su di noi. Star lì per due o tre ore al giorno a farsi massaggiare, strofinare e quant’altro sarebbe risultato insopportabile per qualunque bambino di quell’età. Inoltre la terapia stessa era (ed è tutt’ora) a tempo indeterminato e prevedeva un impegno fisso per almeno una volta a settimana. Per quel che ne sapevamo poteva durare mesi così come poteva durare anni. Le condizioni del bambino non erano certo delle più incoraggianti, e i medici locali che lo avevano visto avevano lasciato ben poco spazio alle speranze con le loro parole “Francesco non si renderà mai conto di avere le gambe”. Ma la speranza c’era, e il coraggio di una mamma così forte e grintosa, che non si arrende davanti a nulla pur di aiutare il suo bambino, quale si era rivelata Sara, ci ha toccato il cuore nel profondo, cosicché noi raider degli scout di Flumini (in seguito seguiti da alcuni ragazzi più giovani della compagnia a cui certo non mancava la buona volontà) abbiamo accettato questo impegno con il sorriso sulle labbra. Abbiamo creato un progetto (a cui abbiamo dato proprio il nome di progetto sorriso) e organizzato dei turni di collaborazione con la famiglia di Franceschino.

Nel ringraziarci per la disponibilità Sara ci disse “Arriveremo dove Dio vuole che arriviamo”, ma Dio sicuramente ha apprezzato i nostri sforzi, il nostro lavoro e la caparbietà della famiglia di Francesco, e ha deciso di starci vicino, visti i risultati che stiamo raggiungendo.

Inizialmente la fatica era tanta, Franceschino piangeva spesso e si disperava ogni volta che la madre

usciva dal suo campo visivo. Lentamente si è abituato alla nostra presenza e si è affezionato a noi, staccandosi leggermente dalla figura materna. Noi volontari abbiamo imparato a usare il gioco come primo e fondamentale strumento di lavoro, cosa che si è rivelata utile nel rendere più leggera la terapia sia al bambino che a noi.

La prima soddisfazione è stata rendermi conto del fatto che Franceschino stava acquistando la sensibilità ai piedi. Sentiva il caldo e il freddo.

Grazie a noi, alla sua assistente Ottavia e alla sua famiglia, il bambino ha fatto tantissimi progressi, riconosciuti anche dai medici di Milano che lo visitano ogni quattro mesi.

Di fatto, Francesco a migliorato la funzionalità delle mani, ha migliorato la cognizione visiva (anche se non ancora sufficientemente), è curioso, fa domande, parla e ogni tanto si lamenta perché non ha voglia di finire la terapia. Ha imparato a formulare le prime frasi, e molti esercizi ormai li fa da solo o quasi, sotto la nostra supervisione. Ma il traguardo che per me è stato il più importante è il fatto che Franceschino ha imparato prima a strisciare, poi a gattonare.

Inoltre, all’inizio della terapia non avevamo dato il giusto peso al fatto che per Franceschino il conoscerci e il vederci spesso poteva rivelarsi lo stimolo più grande. Di fatti il bambino si è aperto molto nei nostri riguardi e anche con il resto del mondo, imparando a essere ancora più socievole e affettuoso con tutti.

Ciò che proprio non avevamo considerato era tutto il bene che Franceschino ha fatto a noi, con tutti i suoi sorrisi e tutto il suo affetto… e con ogni più piccolo progresso che, almeno per me, è una grande emozione.

Ciò che abbiamo fatto per Franceschino fin ora è tanto, ma non è tutto. Considerati i grandissimi e veloci progressi che ha fatto il bambino può ancora migliorarsi, quindi il nostro compito non è ancora finito. Probabilmente dovremmo lavorare con lui ancora per parecchio tempo, ma sono già sicura che nessuno di noi rimpiangerà mai un solo secondo passato con questo meraviglioso bambino speciale.

Mariposa (Così come la fine di un amore)


Brillanti ali colorate
Un tempo forti di un carattere
Meravigliosamente delicato.
Grazia e leggerezza
Nelle più dolci movenze
Di un volo danzato.
Vita vissuta su una rosa
Ormai appassita sognando
Una stella lontana.
Troppo breve gioia per aver trovato
La luce che ora ti ustiona.
Troppo lunga agonia
In un dolore lancinante
Che rende bellissima.
Anche nel morire.

venerdì 10 agosto 2007

Essere donna...

Perchè ogni donna è speciale, in ogni momento?






Quando ha tutta la vita davanti...
















... e quando ha già tanto da raccontare










Ogni volta che sorride...












...e ogni volta che piange









Quando si sente sola...










...anche se alla fine non lo è mai









Lei anche quando soffre...














... sa che non deve arrendersi













Lei sa essere libera...










...seppur serva di se stessa









E se prende un impegno...













...fa di tutto per mantenerlo.











La donna è speciale...










...da sempre....














...in ogni momento...













... perchè ama...








...perchè vive...








...perchè è donna!!!

giovedì 9 agosto 2007

quando i sogni si avverano...


Ecco il mio primo sogno diventato realtà. Avete mai preso in mano un vostro sogno? L'avete mai toccato con la punta delle dita? Auguro a tutte le persone di questo mondo di provarlo almeno ua volta nella vita. Perchè questa è un'emozione che veramente non si può descrivere in nessun modo.

lunedì 6 agosto 2007

Come volare

È come volare,
girare in punta di piedi,
vivere la musica
col corpo,
esprimere sentimenti
senza parlare,
muoversi dolcemente
e seguire lentamente
i passi del cuore.
È come volare,
sentirsi liberi,
in grado di capirsi,
conoscersi il corpo
e viverlo fino in fondo.
È come volare,
per farlo bisogna
essere fragili e forti,
dolci e ostinati,
semplici e sofisticati,
ma soprattutto vivi.
È come volare,
non poter raccontare
con le parole
e farlo col corpo,
quel che ho nel cuore
io lo esprimo
sulle ali della danza.

Per Katia... Ma anche per tutti gli altri...


Quando si è innamorati non ci si può arrendere. Se il cuore batte più forte nel petto un motivo c'è, e non lo si può ignorare. Magari si va incontro alla sofferenza certa, ma almeno non si fugge come vigliacchi. Non si deve aver paura d'amare.

"...Anche se il futuro ha dei muri enormi, io non ho paura e voglio innamorarmi..."

Katia, io sono con te. Sii forte e credi nell'amore, guarda avanti a testa alta e sii orgogliosa della splendida persona che sei.
Ti voglio bene.

Ehilà...

Mi presento, sono Maria Giovanna Melis, ho vent'anni e sono di Quartu Sant'Elena, in provincia di Cagliari.
Sono una ragazza estremamente socievole, sognatrice e un pò svampita.
Amo fare tantissime cose, ma ciò che forse mi riesce meglio in assoluto è scrivere.
Scrivere cosa?
Poesie, canzoni, storie, favole, romanzi, temi, articoli, saggi brevi, tutto ciò che mi passa per la testa.
La cosa migliore che abbia mai fatto per me è stata prendere il coraggio a qauttro mani e portare le mie poesie a una casa editrice.
Non è stato semplice, anzi a dire il vero è stato molto difficile.
L'editore è stato chiaro fin dall'inizio, dicendomi che pubblicare poesie è una grossa scommessa in quanto è un mercato molto ridotto, e che per questo la possibilità che venissero pubblicate le mie era del circa 5%.
"Comunque ti faremo sapere dopo che le avremmo lette" mi disse.

Circa una ventina di giorni dopo mi chiamò, con la voce più entusiasta che io abbia mai sentito, e mi disse che voleva assolutamente pubblicare le mie poesie.
Il primo libro, (Sospiri, della riflessione editrice), è uscito a settembre scorso.
Non ha venduto moltissimo in termini di quantità, ma ha venduto in tutta Italia, e qualche copia è stata venduta anche in Svizzera e in Tunisia.
Inoltre sono state vendute molte copie a Milano, e a detta dell'editore questa è una cosa eccezionale, giacchè lì la vendita di libri di poesie è pressochè impossibile.
Di conseguenza, nonostante le vendite siano state relativamente poche, sono state positive.
In poche parole...
L'editore si fida delle mie potenzialità e... vuole pubblicare il mio secondo libro!!!

Sto toccando il cielo con un dito!!!

Pensavo che dopo la prima pubblicazione sarebbe stato tutto più... diciamo normale... invece sono ancora più esaltata di allora!!!

Ciò significa che la prima pubblicazione non è stata un caso, che forse sono portata veramente per la scrittura!!!

La presentazione del prossimo libro sarà a novembre...
e io già non sto nella pelle...